Tassi di interesse alti, prezzi dei generi alimentari alle stelle, sanità a pezzi…i 14 anni di leadership conservatrice, segnati da Brexit e Covid, hanno provocato un tale sconquasso da far risorgere l’astro laburista…
Il Regno Unito va alle urne il 4 luglio. E i sondaggi confermano il tramonto dei Tories dopo 14 anni di regno assoluto, segnati da Brexit e Covid, e da una gestione della cosa pubblica disastrosa, e il ritorno alla stragrande dei laburisti, guidati da Keir Starmer che le intenzioni di voto danno 45 %, 20 punti in più rispetto ai conservatori, devastati anche dall’irruzione, non prevista in scena, di Reform Uk, la formazione populista Nigel Farage, che con la sua retorica antiimmigrazione, omofobica e razzista catalizzerà l’estrema destra briTannica e che gli opinion poll danno al 12%. Il premier Rishi Sunak, che il 22 maggio scorso a sull’onda di due dati economici positivi, il ritorno alla crescita e il rallentamento dell’inflazione, aveva annunciato la convocazione elettorale, è ormai alle corde. In molti nel suo partito gli rimproverano di non aver saputo aspettare fino all’autunno, come indicava di fare Isaac Levido, lo stratega australiano responsabile della campagna elettorale dei conservatori, fino a quando cioè gli effetti previsti dei tagli dei tassi di interesse si sarebbero cominciati a far sentire sulle finanze delle famiglie e la gente con il portafoglio più pieno avrebbe fatto meno caso allo sbando in cui si trova il Regno Unito dopo una così lunga leadership conservatrice con una una sanitá che non funziona, mutui e prezzi di generi alimentari alle stelle, aumento del tasso di criminalitá, fiumi inquinati…
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