Una piccola società di tecnologia e messaggistica, la Ubiquity Srl, ha

inferto un duro colpo al colosso delle telecomunicazioni italiane.

Il caso, sollevato davanti all’Autorità Garante della Concorrenza e del

Mercato, riguardava il mercato degli SMS massivi che vengono inviati da

enti a persone fisiche (ad esempio la comunicazione di una banca ai propri clienti) e che, secondo la tesi del ricorrente, venivano venduti da Telecom Italia ai grossisti come Ubiquity a un prezzo superiore rispetto a quello praticato nel mercato al dettaglio da Telecom stessa.

La tesi di Ubiquity, assistita dall’avv. prof. Alberto Gambino (nella foto), dell’omonimo studio fondato dal prof. Agostino, è stata che Telecom Italia detenendo una posizione dominante nel mercato degli SMS aziendali, in quanto unico operatore capace di consegnare gli SMS sulla propria rete e quindi di offrire il relativo servizio, sfruttava abusivamente tale posizione, attraverso l’offerta del servizio di consegna nel mercato all’ingrosso a un prezzo superiore rispetto a quello praticato nel mercato al dettaglio. Le concorrenti (tra le quali la ricorrente Ubiquity) venivano così “fatte fuori” dal mercato, non potendo competere con le tariffe proposte da Telecom ai clienti al dettaglio, proprio perché inferiori a quelle proposte alle stesse concorrenti nel mercato all’ingrosso.

L’Autorità ha accolto la tesi che Telecom versasse in una situazione di “abuso di posizione dominante escludente tramite margin squeeze” (compressione dei margini), cioè Ubiquity avrebbe potuto offrire i propri servizi soltanto andando in forte perdita. A nulla sono valse le difese di Telecom, difesa dallo studio Bonelli-Erede, con un agguerrito pool di legali capitanati dall’avv. Claudio Tesauro, figlio del prof. Paolo e nipote di Giuseppe, ex presidente dell’Antitrust.

D’ora in avanti Telecom, sanzionata anche con una multa di quasi quattro milioni di euro (€ 3.717.988,00), non potrà più applicare alle proprie concorrenti nel mercato all’ingrosso, tariffe uguali o addirittura superiori a quelle proposte nel mercato al dettaglio.

Un vittoria del libero mercato e della libertà di concorrenza, che va a scalfire ulteriormente la posizione di supremazia di cui ancora beneficiano le ex aziende pubbliche come Telecom Italia. Il Testo integrale del provvedimento contro Telecom Italia S.p.A. al seguente link:

http://www.agcm.it/component/joomdoc/allegati-news/A500B_ch.%20istr.%20sanz._omi%20x%20terzi.pdf/download.html