“C’è una volatilità dei mercati superiori alle aspettative. Se dovesse arrivare una crisi prolungata e ripetuta delle Borse, anche il mondo della consulenza potrebbe risentirne”, lo ha detto l’amministratore delegato di Banca Generali, Gianmaria Mossa, nella foto, intervistato da Affari e Finanza di Repubblica a due giorno dall’annuncio del record di utili registrato nel 2017  con un profitto netto di 204,1 milioni, in crescita del +31% rispetto all’anno precedente. Mossa ha poi spiegato che anche nel 2018 Banca Generali continuerà a seguire tre direttrici di business: “una divisione di wealth advisor – ha detto – per professionisti con portafogli superiori ai 50 milioni di euro, una di private banker dai 15 ai 50 milioni, e una di financial planner per chi sta sotto i 15 milioni”. Mossa ha anche confermato un interesse strategico per la Svizzera: “è entrata nella white list dei Paesi in cui è venuto meno il segreto bancario e proprio questa novità ha indebolito i player svizzeri. Ci sono tanti italiani che detengono già in quel Paese somme del tutto regolari e quindi ci proponiamo anche noi per la loro gestione”. Per contro, ha negato interessi verso il mercato britannico, “a Londra – ha spiegato – c’è una concorrenza enorme”

Per Banca Generali è proprio un momento magico, in crescita del +31% rispetto all’anno precedente, registra i massimi anche la raccolta netta, che si è attestata a 6,9 miliardi, in aumento del 21% rispetto al 2016. Nello scorso anno sono più che duplicate le soluzioni gestite a 5,8 miliardi (+129% su base annua). A fine dicembre le masse totali a sono salite a 55,7 miliardi (+17%). Il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo di 1,25 euro, +17% sul 2016.

Esaminando nello specifico i dati di bilancio di Banca Generali, il margine di intermediazione è stato di 450,6 milioni (+18,9%), beneficiando in particolare del forte progresso delle commissioni nette (+29,9%). Tra le commissioni lorde, alla costante crescita delle commissioni di gestione (587,1 milioni, +19%) si è accompagnato il significativo incremento delle commissioni bancarie e d’ingresso (58,3 milioni +29%), che mostra i primi risultati delle iniziative volte alla diversificazione delle voci di ricavo ricorrenti con nuove iniziative di cui alcune già avviate, in particolare la consulenza evoluta, ed altre che si aggiungeranno a breve.